8 marzo, festa della donna, di tutte le donne.
Festa che anche quest’anno ci interpella in modo intenso, mettendoci di fronte
ai volti di donne, giovani, anziane, bambine, che stanno facendo i conti con
la durissima prova della guerra.
Ci interpella e ci chiede: “Da che parte state?”
Ce lo siamo domandate a lungo, in questi giorni pieni di paure, domande, dolore.
Siamo madri, siamo figlie, siamo donne che operano a fianco di altre donne nel
momento in cui la vita irrompe nella sua piena potenza, quello della nascita.
E allora ecco da che parte stiamo: dalla parte della vita. E della pace, sua
sorella preziosa.
In questo giorno di festa, arrivi il nostro abbraccio a tutte le donne che, in ogni
teatro di guerra, stanno facendo i conti con il crudele ballo della morte con la vita.
Alle madri che hanno cucito i documenti addosso agli indumenti delle loro
bambine e dei loro bambini prima di scappare verso una speranza di salvezza;
alle madri che hanno messo al mondo le loro figlie e figli sotto le bombe o nella
fuga verso la sicurezza; alle madri che hanno visto i loro figli e figlie partire per
combattere al fronte, qualsiasi fronte, e a quelle che vedranno i propri figli e figlie
tornare a casa avvolti in una fredda bandiera.
Arrivi il nostro abbraccio alle donne che attraversano la guerra portando avanti
con coraggio e nel silenzio la quotidianità dei loro ruoli e delle loro relazioni,
venendosi a trovare eccessivamente presenti tra le vittime e quasi del tutto
assenti nei tavoli dove si tratta e dove si decidono le sorti di comunità e nazioni,
forse dell’intera umanità.
Arrivi il nostro abbraccio alle ragazze e alle bambine della guerra, giovani donne
dell’oggi, future donne del domani.
Che il domani si possa davvero aprire per loro.
Che questo tempo incerto, crudele e desolante non distrugga la forza della
loro vita.
In ogni cicatrice lasciata dalla guerra possano gettare semi di pace e intravedere
luce e speranza.
E a noi, che la guerra possiamo vederla ancora abbastanza da lontano, resti forte
sotto la pelle il senso della vita, quella che abbiamo ricevuto dalle nostre madri,
quella che siamo in grado di dare, con i nostri corpi, ma anche con i nostri gesti.
Siano gesti di pace, per tutti e con tutti.
Buona festa della donna.
Le socie di Nascere Insieme
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